Tante dicerie, alcune purtroppo diffuse da alcuni veterinari (pochi rimasti per la verità). Nelle aree cani si va dal classico “almeno una gravidanza nella vita“, al più preoccupante “non è un vero maschio se non lo fa”.
La gravidanza della femmina
La voglia di maternità è un concetto prettamente umano, che non si adatta per niente al pensiero dei cani. L’idea che una cagnolina, a un certo punto della sua vita, senta il ticchettio dell’orologio biologico e decida che è arrivato il momento di fare una cucciolata è assurdo. Nel cane, l’istinto materno si sviluppa subito dopo il parto con l’ingestione della placenta.
Fino a quel momento la cagna non ha (quasi) idea di cosa gli stia succedendo e segue l’istinto. Qualcosa nel suo cervellino le dice che deve iniziare a preparare un giaciglio per il parto, ma non sa esattamente cosa aspettarsi.
Una volta ingerita la placenta, subito dopo aver partorito, le cose invece cambiano. Madre natura ha fatto si che con quel gesto l’istinto materno di proteggere, accudire, nutrire e tenere al sicuro i cuccioli sia alle stelle. In casi come questi, dopo alcuni mesi, potrebbe perfino mostrare atteggiamenti protettivi nei confronti dei cuccioli di altre, essendo passata da quella esperienza.
Sentiva il bisogno di avere una cucciolata? No.
Discorso in parte diverso è quello che riguarda le conseguenze e i possibili problemi di salute nel caso in cui non abbia alcuna gravidaza nell’arco della sua vita e non sia sterilizzata. Il fatto che la gravidanza prevenga i tumori all’utero non è del tutto falso, ma spesso si tende a non precisare che una sola gravidanza non ha alcun riscontro apprezzabile sulla sua salute o sulla prevenzione di qualsiasi patologia a carico dell’utero. Una gravidanza o nessuna è esattamente la stessa cosa.
Per evitare effettivamente il rischio di tumore all’utero si possono percorrere due strade:
- Sterilizzare
- Far accoppiare la cagna quasi ad ogni calore
Nella seconda ipotesi è vero che probabilmente eviteremo il tumore all’utero, ma è noto che troppe gravidanze hanno un impatto notevole sul so stato fisico e che la sua aspettativa di vita sia notevolmente inferiore rispetto ad una cagna che non ha partorito o che è stata sterilizzata. Gravidanza e parto sono eventi molto stressanti e possono causarle notevoli problemi di salute.
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La monta del maschio
Anche sul maschio le dicerie si sprecano. Sono spesso i proprietari uomini inoltre a volere (quasi) a tutti i costi che il loro maschietto monti una femmina almeno una volta nella vita, e se si tratta di un cane di razza potrebbero anche avere vita facile nel trovare una femmina disponibile.
Mai come in questo caso è vera l’affermazione che “il cane non è un uomo”. I condizionamenti sociali che porterebbero un umano a disperarsi se non trovasse una donna, non si applicano per nulla al cane. In natura, si accoppierebbe assai raramente, specie se inserito in un gruppo sociale in cui non ricopre una posizione di leadership. Questo fatto non turberebbe affatto la sua stabilità emotiva. E’ un fatto della vita.
Al contrario, ci sono molte controindicazioni nel fare accoppiare un maschio, anche una sola volta. Dopo aver praticato “l’atto” infatti, è assolutamente escluso che sia soddisfatto per la vita, ne tanto meno per qualche giorno. Ogni volta che incrocerà una cagnetta in calore (o anche semplicemente fiuterà la sua presenza nell’aria) farà l’impossibile per raggiungerla. Questo potrebbe anche aumentare il rischio di fughe dal giardino di casa ad esempio.
Per di più, aver avuto il privilegio di accoppiarsi potrebbe indurlo ad avere qualche ripensamento sul suo status all’interno del gruppo familiare in cui vive e non solo. “Mi sono accoppiato, quindi sarò un capo”, potrebbe essere un pensiero che gli frulla per la testa, con evidenti ripercussioni sul suo comportamento con tutti gli altri cani maschi e in alcuni casi anche con gli umani.