
Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una domanda molto interessante sulla nostra pagina Facebook, e abbiamo deciso di rispondere pubblicamente.
Marco ci chiede:
“… ho bisogno di un vostro aiuto/consiglio. Ho un cucciolo di labrador di 6 mesi, e capisco che molto del suo comportamento è dato dall’età, ma c’è un comportamento che a me non garba e può’ dare fastidio. Quando incontriamo persone mentre siamo a passeggio, vedendo il “cane della carta igienica”, gli danno e si prende tanta di quella confidenza che è impossibile gestirlo. Questo comporta che fa lo stesso (giustamente, non sapendo) anche con quelle persone che hanno fastidio o paura. Chiamarlo, dargli il comando seduto, fargli annusare i bocconcini non funziona. Diventa un altro cane, tanto che io dico scherzosamente dico che soffre di doppia personalità. Come posso correggere questo suo comportamento?
Il cucciolo e gli estranei
Partiamo dall’idea di fondo che per un cucciolo ben socializzato con le persone, TUTTI gli umani sono interessanti. Solo da adulto capirà, o gli verrà fatto capire, che non ci si può fidare di tutti, e che non necessariamente sono tutti simpatici.
Un cucciolo va alla scoperta del mondo, ha tanta energia e perenne voglia di giocare. Tutto ciò che si muove o ha un forte odore, attira il suo interesse. Durante una passeggiata gli stimoli sono tantissimi: altri cani, persone, macchine, rumori nuovi e chi più ne ha più ne metta. Dal suo punto di vista (e fino a prova contraria) tutto può essere fonte di divertimento. Proverà quindi a comunicare con chiunque.
“Comunicare” è un termine che non abbiamo scelto a caso. Quando un cucciolo salta addosso a persone incontrate per strada, con coda scondinzolante e atteggiamento giocoso sta appunto comunicando le sue intenzioni: vuole conoscere e divertirsi.
Se durante una passeggiata incontra 10 persone, fra le quali 5 amichevoli e 5 che odiano i cani (in ordine sparso), cosa succederà? Se gli è stata data la possibilità di avvicinarsi alle persone amichevoli, proverà a fare altrettanto con tutte le altre. E’ un po’ come spiegare a un cane che può mangiare le scarpe vecchie ma non quelle appena comprate. Non c’è alcuna differenza, sono scarpe e basta (e quindi, sono umani e basta).
Nei primi mesi di un cucciolo, infatti, la capacità di “leggere” le intenzioni e gli umori degli umani è molto scarsa. C’è già, ma hanno molta difficoltà, e saremo noi a doverli aiutare. Lo stesso discorso non può farsi per i loro simili: fra cane e cane la comunicazione avviene con molta efficacia fin dai primi mesi di vita.
Come evolverà il problema
Se non si interviene per correggere questa difficoltà, il problema non solo non si risolverà da solo, ma peggiorerà a vista d’occhio. Con il passare del tempo infatti, la mole e l’apparenza del cane inizieranno a fare sempre più paura alle persone a cui non piacciono i cani. Un conto è infatti essere “assaliti” da un tenero cucciolo zompettante, ma ben altra cosa è avere addosso un cane di 30 Kg molto agitato.
A questo punto quindi il proprietario, per evitare di dar fastidio alla gente, tirerà il guinzaglio per allontanarlo. Con il passare del tempo imparerà anche a prevenire il comportamento del suo cane e metterà tensione al guinzaglio ancor prima di essere a distanza ravvicinata con altre persone.
Facendo in questo modo, il cane sentirà molta tensione provenire dall’altro capo del guinzaglio e inizierà a pensare: “mmm, ma forse c’è qualche pericolo se il mio umano è così teso… forse è il caso di abbaiare a chiunque ci passi vicino così stiamo più tranquilli”. Con il passare del tempo il circolo vizioso si instaurerà definitivamente e vi ritroverete un cane a cui non piace la gente che farà di tutto per allontanarla: abbaiare, ringhiare, tentare di allontanare in ogni modo.
Cosa fare
Giù le mani dai cuccioli! Per arginare il problema si può intervenire su due fronti: sul cucciolo e sugli estranei.
Sul cucciolo
Come ha già provato il nostro lettore si può tentare di re-direzionare l’attenzione del cucciolo verso qualcos’altro. Quindi:
- Girare i piedi nella direzione opposta allo stimolo (la persona che non vogliamo che raggiunga ad esempio)
- Richiamarlo a noi con voce allegrissima, come se fosse il suo compleanno
- Usare bocconcini (e richiamarlo sempre con tono allegro)
- Fargli molta festa per essere venuto
La cosa importante in questo momento è non mettere alcuna pressione sul guinzaglio. Non dobbiamo in alcun modo trascinarlo a noi. Lasciatelo il guinzaglio più lento possibile e richiamatelo solo con la voce, la direzione del corpo e il vostro atteggiamento festoso.
Esercitatevi in zone tranquille con poche persone di passaggio, per poi passare gradualmente a “sfide” più impegnative.
Scegliete con cura le persone che possono avvicinarsi al vostro cane. Se particolarmente bello, in molti cercheranno di toccarlo, ma non è detto che lui abbia voglia di essere toccato. Il 90% di loro lo toccheranno, tra l’altro, nel modo sbagliato. Ricordate la distinzione tra zone calde e zone fredde nel cane? Nel dubbio meglio non farlo toccare da chiunque.
Sulle persone
In alternativa, se non riusciste a coinvolgere il cane ed attirare la sua attenzione su di voi dovrete intervenire sulle persone. Come dicevamo prima, molte persone si “lanciano” ad accarezzare il vostro cucciolo (specie se particolarmente bello), senza neanche chiedere il vostro permesso. Dovete assolutamente impedirlo ad ogni costo.
Se da un lato infatti, un cane adulto può “rispondere” in modo adeguato quando non vuole essere toccato (anche se molti purtroppo subiscono queste carezze forzate), un cucciolo non ha la forza per farlo. Un cucciolo manipolato costantemente e soprattutto nel modo sbagliato, sarà un adulto che odia il contatto fisico di ogni genere. Nella maggior parte dei casi mostrerà il suo odio al contatto in due modi: paura o aggressività.
Se non volete un cane che abbia difficoltà causate da un’errata socializzazione interspecifica (con le persone), tutelatelo il più possibile, ed evitate che venga toccato o avvinato costantemente da estranei. I modi per farlo sono tantissimi, e vanno dai più gentili alla maleducazione (a fin di bene), ma spesso si rivela molto efficace la frase “HA UNA DERMATITE CONTAGIOSA“: potete stare tranquilli che non si azzarderanno ad avvicinarsi.