Prendersi cura di cuccioli orfani

Prendersi cura di cuccioli di età inferiore ai due mesi richiede un impegno notevole e un minimo di conoscenze per sapere cosa fare. In questo articolo cercheremo di darvi dei consigli utili per massimizzare le possibilità di sopravvivenza di cuccioli piccolissimi.

I primi giorni di vita

Se non abbiamo nessuna informazione sulla provenienza dei cuccioli, perchè ad esempio abbandonati in uno scatolone, la faccenda si fa più complicata, e le speranze di sopravvivenza basse in alcuni casi.

Nei primissimi giorni di vita infatti, la madre passa ai cuccioli il colostro, ovvero il primo latte che assumeranno i cuccioli.. Il colostro è diverso dal normale latte materno, dato che ha la particolarità di passare le difese immunitarie della madre ai cuccioli. Se i cuccioli fossero stati tolti immediatamente alla madre, o se la madre fosse morta durante il parto, le speranze di sopravvivenza sarebbero bassissime.

Prima ancora che dell’alimentazione, una delle prime cose di cui ci si deve occupare è la temperatura corporea dei piccoli. Se abbandonati all’esterno, è probabile che abbiano una temperatura molto bassa, anche se non fa particolarmente freddo. Riscaldarli è la prima cosa di cui occuparsi, prima ancora di pensare all’alimentazione.

Sarebbe bene procurarsi una lampada a infrarossi per cuccioli, perchè in tenera età non hanno ancora la capacità di regolare la temperatura corporea in modo adeguato. Metteteli tutti insieme su una coperta calda. Si ammasseranno gli uni sugli altri alla ricerca di un po’ di calore. Può essere utile mettere anche una borsa di acqua calda avvolta in una coperta leggera per riscaldarli ancora meglio.

Se ne avete la possibilità rivolgetevi a un veterinario per un controllo, ma non lasciateli li per la notte (a meno che non sia un veterinario che fa servizio notturno h24). L’impegno sarà gravoso anche per lui (specie per l’alimentazione), quindi se ne avete la possibilità portateli a casa con voi.

L’alimentazione

Qui viene il bello. I cuccioli fino ai 20-25 giorni hanno bisogno di essere alimentati all’incirca ogni 3 ore (anche la notte). Per quanto l’impresa sia fattibile, è un impegno troppo gravoso per una persona sola. Chiedete ad un amico o un parente di aiutarvi o sarete stremati nell’arco di tre giorni.

I cuccioli molto piccoli hanno bisogno di uno specifico latte che troverete facilmente nei negozi di animali. Da evitare il latte di mucca, dato che provoca diarrea anche letale a quest’età. Avrete bisogno di latte per cuccioli e biberon.

Attenzione anche alla scelta del biberon. Se il buco è troppo piccolo, il cucciolo potrebbe affaticarsi troppo e desistere. Se troppo grande potrebbe soffocare a causa del latte che fa nei polmoni. Riscaldate il latte a circa 35 gradi e verificate la temperatura sul polso (proprio come si fa per un bambino). Se vi scottate o se è freddo, non va bene.

Subito dopo la pappa dovrebbero fare i bisognini. Alcuni lo faranno da soli, mentre altri avranno bisogno di essere stimolati. La mamma infatti li lecca abbondantemente nelle parti intime per stimolarli a espletare i bisogni fisiologici. Per sopperire a questa mancanza strofinate leggermente le parti intime con un asciugamano umido (non bagnato).

Dopo i 20 giorni di vita

Una volta passata la fase critica potrete iniziare a sospendere i pasti notturni, ovvero: date l’ultimo pasto prima di andare a dormire (il più tardi possibile), e la mattina appena svegli date la prima poppata della giornata.

In questa fase si può lasciare un intervallo maggiore fra una poppata e l’altra, e iniziare anche un timido tentativo di mettere il latte direttamente in una ciotolina. Alcuni riusciranno a nutrirsi fin da subito, mentre altri avranno ancora bisogno del biberon per qualche giorno. Continuate a fare dei tentativi giornalieri per quelli più “lenti” rispetto agli altri.

Buona fortuna


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