Cane guida rifiutato in albergo: ecco perchè

Il fatto

Non è mai bello leggere notizie come questa. L’ignoranza, la disinformazione e la fobia nei confronti dei cani resta a livelli preoccupanti, soprattutto in Italia.

E’ successo a Rimini, dove una donna pugliese, Patrizia, si è vista rifiutare l’ingresso in un albergo 4 stelle dove aveva prenotato una camera. In seguito a quanto accaduto, l’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti (Uic) ha sposto una protesta formale contro l’accaduto ricordando come la legge affermi che «il cieco con il cane guida può entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico». Ci sarebbe perfino una sanzione per chi non rispetta l’obbligo (da 500€ a 2.500€), ma non è possibile reperire in rete applicazioni reali di quanto dice la legge.

L’Hotel, di cui non viene fatto il nome, non ha provato nemmeno a scusarsi. Queste le dichiarazioni: se doveste prenotare una stanza in un hotel e trovare al vostro arrivo un cane o un gatto, o peggio se doveste incorrere in una reazione allergica, che nella peggiore delle ipotesi potrebbe portare ad uno choc anafilattico, parlereste ugualmente di atteggiamento inammissibile e vergognoso? 

Mauro D’Amico, amministratore unico dell’albergo di Rimini, precisa: “A tutti i potenziali ospiti che ci richiedono di poter portare con loro degli animali, rispondiamo negativamente senza aggiungere altro. Abbiamo provveduto a segnalare una struttura limitrofa che offre gli stessi servizi. L’hotel garantisce ai propri ospiti un ambiente pulito e confortevole senza la presenza di animali. La struttura è completamente priva di residui quali possono essere i peli di gatti o cani, causa di allergie per molti.”

Discriminazione?

E’ piuttosto difficile commentare quanto accaduto dal nostro punto di vista. Noi siamo dalla parte del cane, sempre e comunque, ma in questo caso a farne le spese è una non-vedente. Non credo che al cane abbia fatto alcuna differenza dormire in un albergo piuttosto che un altro. Può avere risentito del nervosismo della sua “mamma”, ma nulla di più.

La “scusa” dell’allergia al pelo di molta gente è, per l’appunto, una scusa. Ogni 10 cani abbandonati in canile, 7-8 lo sono per questo motivo. L’allergia al pelo del cane che esplode (solo) in estate. L’allergia improvvisa dopo anni di convivenza. L’allergia del bambino piccolo. E’ ora di smetterla.

La verità è molto più semplice di così, e bisognerebbe semplicemente dire le cose come stanno: a molta gente non piacciono i cani. Farsene una ragione è il primo step verso la serenità. Rendiamoci conto che alcune persone detestano cani e gatti e accampano scuse improbabili quali la scarsa pulizia, l’allergia al pelo, o la presunta aggressività innata, per impedire perfino a una non-vedente di soggiornare nella loro struttura con il cane guida.


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