Sono passati già alcuni anni da quando l’Italia ha finalmente ratificato la Convenzione Europea per la Protezione degli Animali da compagnia, che risale al 1987. Hanno impiegato 24 anni, ma per fortuna nel 2011 l’Italia ha recepito la normativa europea.
Si possono tagliare coda e orecchie?
Assolutamente NO. La Convenzione parla chiaro:
Articolo 10 – Interventi chirurgici
Gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non terapeutici debbono essere vietati, in particolare:
- il taglio della coda;
- il taglio delle orecchie;
- la recisione delle corde vocali;
- l’esportazione delle unghie e dei denti.
Veterinari fuori legge
Il grossissimo problema è che nonostante sia assolutamente vietato, ci troviamo in un paese troppo spesso incivile. Si cerca (e si trova) sempre il modo di aggirare qualsiasi regola. Così come si possono trovare medici compiacenti, in grado di certificare i falsi invalidi, allo stesso modo possiamo trovare dei veterinari disposti a tagliare coda e orecchie.
Il “cavillo” giuridico, se così possiamo chiamarlo, sta nel secondo comma dello stesso articolo 10 che abbiamo citato sopra, che recita così:
2- Saranno autorizzate eccezioni a tale divieto solamente:
se un veterinario considera un intervento non terapeutico necessario sia per ragioni di medicina veterinaria, sia nell’interesse di un singolo animale; per impedire la riproduzione.
Come potete immaginare la pratica del taglio delle orecchie e della coda è purtroppo ancora largamente praticata, come dimostra il servizio di Edoardo Stoppa di Striscia la Notizia sull’argomento (video).
Senza fattura e fuori dai normali orari di lavoro, molti veterinari praticano questo intervento rischiando la radiazione dall’albo per pochi euro (parliamo di circa 300 euro a intervento).
Expo ed ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana)
Ma a cosa serve effettivamente il taglio delle orecchie e della coda? I motivi più frequenti per cui si pratica questa barbarie sono due:
- Expo cinofile
- Caccia
Il mondo delle Expo è piuttosto controverso. Cerchiamo di fare chiarezza sulla questione.
L’Enci è l’ente che tramite i suoi giudici si occupa di assegnare i premi alle esposizioni cinofile, ma è anche l’ente che dovrebbe tutelare gli animali da compagnia.
In più di una occasione l’ente ha dichiarato di voler inserire delle regole precise nello standard delle razze, in modo da non accettare in alcuna circostanza cani che abbiano subito il taglio della coda o delle orecchie (conchectomia).
Nella realtà cosa accade?
Alle Expo, i cani con orecchie e coda tagliate sono non soltanto ammessi, ma perfino vincitori molto spesso! Sono proprio i giudici ENCI ad accettare e premiare cani che hanno subito interventi chirurgici per fini estetici.
I “motivi” di caccia
L’altra “giustificazione” frequente a questa pratica è quella che afferma che “il cane potrebbe rimanere impigliato da qualche parte mentre sta cacciando. La coda potrebbe spezzarsi e rimuoverla dopo sarebbe molto più doloroso”.
A parte il fatto che qui stiamo dando per scontato che rimuoverla da cuccioli non sia doloroso. Avete chiesto a un cucciolo che vi ha rassicurato sull’intervento?
E’ una giustificazione che non regge, come non reggono (dal nostro punto di vista) tutti i motivi per i quali si va a caccia.
Tagliare preventivamente una parte del corpo nell’eventualità che possa incastrarsi da qualche parte sarebbe come andare dal dentista e chiedergli di toglierci tutti i denti per evitare una carie in futuro.
Come se non bastasse, la coda e le orecchie sono su parti del corpo che il cane utilizza continuamente per comunicare con i suoi simili e con il resto del mondo. Non ha assolutamente alcun senso privarlo di parti del suo corpo per una pura finalità estetica.