Non tutti si rendono conto a fondo di quanto le nostre emozioni possano influenzare lo stato d’animo del cane. Non parliamo soltanto di singole situazioni della vita quotidiana, ma di un modo di vivere e di interpretare quello che succede durante l’intero arco della sua (breve) vita.
Il nostro umore e il nostro atteggiamento influenzano lo stato d’animo del cane, arrivando in alcuni casi anche modificarne il carattere se esposti fin da cuccioli a padroni nervosi, timorosi o allegri. Come si dice? Il cane somiglia al padrone. Potrebbe non essere solo una leggenda.
Cane e umano: il filo invisibile che ci lega
Ognuno di noi ha delle opinioni più o meno stabili su alcuni aspetti fondamentali della quotidianità. Alcune cose ci fanno arrabbiare da matti, altre ci rendono felici. Alcune persone ci fanno stare bene, altre le detestiamo. E il cane? Si accorge di tutto ciò? Naturalmente si.
Il cane ci osserva costantemente, soprattutto se siamo un punto di riferimento nel suo gruppo familiare. Ci guarda per comprendere meglio il mondo che lo circonda, e in alcuni casi per affrontare o prevenire delle situazioni rischiose.
Vi è mai capitato di essere nervosi o tristi e notare un impatto di queste emozioni sul cane? Quasi sicuramente si. Attraverso una lettura molto precisa delle nostre espressioni facciali e posture, associando anche stimoli olfattivi e tono della voce, il cane è in grado di decifrare le nostre emozioni e le nostre intenzioni.
Lo Studio dell’Università di Vienna
La Dr.ssa Iris Schoberl dell’Università di Vienna, ha condotto uno studio per provare a capire quanto il cane sia influenzato dal nostro modo di essere e viceversa. Quello che è venuto fuori è che i cani sono lo specchio dell’ansia e della negatività dei loro proprietari.
Più di 100 cani con i loro umani sono stati sottoposti a vari test in situazioni diverse: monitoraggio del battito cardiaco, risposta a un potenziale pericolo, situazioni di stress.
Sono stati analizzati anche campioni di saliva per misurare la concentrazione di cortisolo, un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress. Dai risultati è venuto fuori che le emozioni dell’umano avevano un impatto diretto e immediato sulla risposta del cane allo stimolo negativo.
So che state pensando: “c’era bisogno di uno studio?”. Probabilmente no.
Qualche esempio
Immaginiamo due proprietari con due cani. E’ stata una brutta giornata per entrambi, e fin dall’inizio della passeggiata il nervosismo è evidente. Il primo dei due cani potrebbe essere a sua volta nervoso con tutti i cani che incontra, abbaiando, ringhiando o mostrando un disagio che normalmente non manifesta.
L’altro, al contrario, potrebbe fissarsi su una pallina, una pigna, un legnetto, chiedendo al suo umano di giocare per tutta la passeggiata. Tutti atteggiamenti che generalmente non ha in passeggiata.
Entrambi sono stati influenzati dall’umore dell’umano, ma le risposte sono state diverse. Sul primo pochi avranno dubbi: è stato influenzato dal padrone. Il secondo al contrario potrebbe essere letto in modo errato: “oggi vuole solo giocare… ma non lo vede che non ne ho voglia”?.
Potrebbe anche essere vista come “beata ignoranza”, ma in realtà anche quel cane ha subito in modo enorme la pressione psicologica del malessere del suo umano. In una situazione come questa, la risposta del cane è di stress e molto confusa.
In quella circostanza, non sapendo letteralmente cosa fare, prova a prendere un gioco per calmare i suoi umani nervosi, oppure non sapendo come comportarsi sceglie un comportamento che conosce e che in passato è stato associato a esperienze positive per tirarsi fuori da quella situazione.
Alcuni cani sono più sensibili di altri, e subiranno l’influenza del proprietario in modo più evidente. Altri sceglieranno altre strade per affrontare la situazione, in modi a volte molto discreti.
Ogni nostro stato d’animo ha un influenza diretta sul cane.