Signore e signori, ecco a voi Charlie, un cane di ben 23 anni. Avete letto bene, 23 anni!
Che il difetto più grande dei nostri cani sia il fatto che non vivono altrettanto a lungo che noi è assodato, ma si contano sulle dita di una mano quelli che possono raccontare di averne avuto qualcuno oltre i 20.
Stuart Smith, l’umano di Charlie, ha 64 anni e racconta come il suo piccolo sia il principe di casa: “L’abbiamo sicuramente viziato un bel po’, ed è probabilmente per questo che ha vissuto così a lungo. Adora le comodità di casa sua e russare nel suo letto per ore. E ovviamente cibo prelibato!”
Stuart non è sempre stato l’umano di Charlie. Non molti anni fa, Charlie aveva un’altra famiglia, che probabilmente non gli riservava lo stesso amore di Stuart. Alla veneranda età di 16 anni infatti, i suoi vecchi e stupidi umani hanno deciso bene di lasciarlo in canile. La scusa “ufficiale” è che aspettavano un nipotino, e non avrebbero avuto più il tempo e lo spazio per il cane.
Cosa possa spingere un uomo (o una donna) a sbarazzarsi di un cane che è stato al loro fianco per 16 anni nessuno può dirlo con certezza. Per Charlie sarà stato un trauma: allontanarsi da una famiglia che non lo apprezzava per quello che era, ma comunque sempre una famiglia, il suo gruppo sociale, il suo punto di riferimento.
A 16 anni Charlie si è ritrovato in canile , ma per sua fortuna Stuart Smith non ha permesso che la permanenza fosse prolungata. “Quando l’abbiamo visto abbiamo capito subito che sarebbe stato uno di noi. Passando dal suo box ci ha rivolto solo uno sguardo, e abbiamo capito che si trattava di un cane speciale”.
Charlie non può fare lunghe passeggiate come quando era un giovincello, ma gli piacciono ancora piccole camminate non lontano da casa. Di tanto in tanto lo portano in braccio su una collina, per permettergli di stare all’aria aperta in tutta libertà: “Ci sentiamo così fortunati di essere stati il suo sostegno nei suoio ultimi anni, e Charlie ha portato una gioia immensa nelle nostre vite. Non riusciamo a immaginare la vita senza di lui.”