Treviso – I cani sono capaci di dare gioia, compagnia e di far prendere la vita con maggiore ottimismo. Per questo ormai da anni vengono impiegati negli ospedali e nelle strutture riabilitative con enorme successo, in particolare con i bambini ed i pazienti psichiatrici.
Oggi ti raccontiamo di un’anziana signora, degente presso l’ospedale di Treviso Ca’ Foncello, che dopo alcuni giorni di ricovero nel reparto di terapia intensiva ha chiesto di poter avere la compagnia del suo cane.
Con sorpresa, dato che molto raramente vengono accolte richieste del genere, è arrivato il si del personale sanitario e del direttore generale della struttura ospedaliera, Francesco Benazzi, che ha dichiarato:
Stiamo attendendo l’ok del primario perché la paziente sia in grado di poter interagire con l’animale ed esca dalla situazione acuta in cui si trova. Nel momento in cui avverrà ci adopereremo perché la sua richiesta possa essere esaudita. È il primo caso che ci capita, ma la mia idea, e di tutti noi, è di favorire questo tipo di iniziative.
Proprio al Ca’ Foncello, sono in servizio due cani, che aiutano i pazienti nei reparti con la pet therapy: in questo ospedale dunque si è capita l’importanza del rapporto uomo-cane, anche per quello che riguarda la guarigione dalla malattia.
Poter interagire con un cane infatti aiuta moltissimo i pazienti, che nella maggior parte di casi riescono a rispondere meglio alle terapie farmacologiche e riabilitative, come dimostrano diversi studi e come conferma lo stesso Benazzi:
È dimostrato scientificamente che l’approccio con l’animale di compagni può essere un fattore positivo per la persona ammalata: aiuta a interagire con l’ambiente esterno, crea uno spirito più ottimista e questo favorisce anche le cure. Per i bambini, poi, è un momento di felicità che li fa sentire a casa e non in ospedale
Non resta che sperare in un iter breve, che consenta alla signora di 78 anni di poter avere il suo Beagle vicino durante questi brutti giorni.