Ravenna – Come spesso accade, i tempi della giustizia sono stati molto lunghi, ma alla fine giustizia è stata fatta.
Innanzitutto tranquillizziamo chi leggendo il titolo può essere convinto che il cane sia morto: per fortuna non è così, nonostante le ferite il cane è guarito dopo la violenza ed è stato adottato da una nuova famiglia.
Fatte le dovute premesse, cerchiamo di capire cosa è successo.
Era il 10 Giugno del 2013 quando un ragazzo, all’epoca ventunenne, decise di agire in modo violento e sconsiderato contro un cucciolo di Pitbull.
Durante un’accesa lite con la propria ragazza, ha infatti i vicini hanno allertato le forze dell’ordine per le urla disumane.
All’arrivo dei militari il giovane ha prima seviziato l’animale fino a farlo sanguinare, per poi chiuderlo in un sacco di plastica e lanciarlo dal balcone del primo piano, cercando, secondo qualche strana logica che ci sfugge, di evitare così i problemi con la legge ed allontanare gli uomini indivisa.
Dallo stesso balcone poi tentò la fuga, ma i Carabinieri lo rintracciarono subito.
Solo oggi si chiude la vicenda, con una condanna a un anno e tre mesi di reclusione per l’uomo, che oggi ha 24 anni. Condanna che a molti sembrerà esigua, ma si tratta proprio di quanto chiesto dal vice procuratore onorario Simona Bandini.
Il ragazzo, nato a Faenza, ora residente a Forlì, è stato inoltre accusato di violazione di domicilio, per aver sfondato a testate la porta-finestra del vicino della sua ex e di resistenza a pubblico ufficiale.
Inoltre è stato assolto dalle accuse di ingiuria e danneggiamenti perché non sono più inquadrati dalla legge come reati.
Sin da subito dopo la sua guarigione il cane è stato affidato a gente più assennata ed ha cambiato decisamente vita.
Una storia che ci lascia perplessi e per certi versi amareggiati, che più di tutto ci apre ancora una volta gli occhi su ciò che l’essere umano è in grado di fare.