La rabbia nel cane
La rabbia è una gravissima malattia infettiva che colpisce indistintamente tutti i mammiferi, compreso l’uomo naturalmente. Ad oggi, resta una malattia incurabile e mortale nel 100% dei casi.
Il contagio avviene attraverso la saliva di un animale infetto che può contagiarne facilmente un altro con un semplice morso. In alcuni casi sono stati riscontrati casi di contagio dopo un contatto tra la saliva dell’animale e una ferita aperta (senza morso dunque), o tramite contatto con la mucosa orale e gli occhi.
Per l’esito fatale e per la sintomatologia impressionante, si tratta di una patologia di rilievo, temuta in tutto il mondo.
La rabbia in Italia
Bene, fatta questa premessa terrificante, precisiamo subito che la rabbia in Italia è stata debellata.
L’ultima comunicazione ufficiale del Ministero della Salute risale al febbraio 2013, ma in realtà la rabbia è stata debellata molti anni prima. Queste nuove disposizioni scaturivano dall’obbligo di vaccinazione, ancora presente fino al 2012, solo in determinate regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano).
Nel Nord est italia, infatti, erano stati accertati alcuni casi di volpi infette (in Friuli per la precisione) e allora si è subito corso ai ripari ritornando all’obbligo della vaccinazione obbligatoria per gli animali di quelle regioni o per quelli che dovevano transitare in quei territori.
Ad oggi, l’obbligo è sparito anche li: “non sussiste più l’obbligo di vaccinazione per i cani i gatti e i furetti diretti verso i territori delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Province Autonome di Trento e Bolzano”
Casi particolari
Le uniche eccezioni che restano in vigore riguardano i casi in cui gli animali devono viaggiare oltre i confini nazionali. In caso di espatrio sarà quindi obbligatorio vaccinare il cane anche contro la rabbia, a prescindere dal mezzo di trasporto utilizzato.
La vaccinazione deve essere effettuata almeno 30 giorni prima della partenza e ha generalmente durata annuale. Può essere somministrato per la prima volta in cuccioli di 3-4 mesi di età (consultare un veterinario per indicazioni più dettagliate).
Per fare in modo che il vaccino sia realmente efficace, la somministrazione deve essere destinata ad animali in buona salute. In caso contrario, se il sistema immunitario è già sottoposto a uno stress notevole, è altamente probabile che il vaccino non abbia alcun effetto, o che addirittura la condizione patologica già presente possa manifestarsi con maggiore intensità.