3 motivi per cui è inutile punire il cane

Oggi affrontiamo il tema della cosiddetta punizione positiva, ovvero: quando il cane fa qualcosa di sbagliato riceve una botta, uno strattone al guinzaglio, un colpo di giornale e via dicendo. Questi metodi non soltanto sono assolutamente sbagliati, ma anche del tutto inutili. Vediamo perchè.

La parola “positiva” (in senso matematico e non morale), sta ad indicare che stiamo punendo attivamente il cane, aggiungendo uno stimolo spiacevole (segno +). Questo è quello che normalmente si intende per “punizione” nel cane, salvo il fatto che esiste un altro tipo di punizione, largamente utilizzata nei metodi gentili: la punizione negativa

Ne parleremo approfonditamente in un altro articolo. Qui basti sapere che nella punizione negativa si toglie al cane (segno matematico -) qualcosa che gli piace. Es: il cane ci salta addosso perchè è felice di vederci; ci giriamo e andiamo via senza dargli importanza. Abbiamo tolto la nostra presenza (che era piacevole per il cane) perchè vogliamo che smetta di saltarci addosso. Che ci crediate o no, anche questa è punizione, ma non abbiamo sfiorato il cane con un dito.

Andiamo adesso a vedere i motivi della completa inutilità della punizione positiva, utilizzata nei metodi coercitivi.

1 – Non gli insegna nulla

Il primo grande motivo per cui è assolutamente inutile usare la violenza nell’educazione del cane, è che una punizione indica al cane solo quello che non deve fare, senza dargli alcuna indicazione su cosa sarebbe giusto fare o cosa ci si aspetta da lui. Cosa dovrebbe imparare da un proprietario che tornando a casa e trovando tutto in disordine lo colpisce con un giornale? Assolutamente nulla.

Siamo spessi convinti che il cane ci faccia i dispetti, salvo il fatto che un ragionamento così complesso è stato dimostrato essere al di la delle capacità straordinarie del cane. Non ne è capace. Quello che sa fare invece, è imparare e fare esperienza da ciò che gli succede nella vita. Se il proprietario torna a casa, lui gli corre incontro per fargli festa e in cambio riceve un colpo di giornale, imparerà a non andare più ad accogliere il suo umano quando arriva.

2 – Stress

In secondo luogo, un punizione è dannosa perché causa alti livelli di stress. Immaginiamo che ad esempio un cane abbai in modo forsennato quando incontra altri cani al guinzaglio. Ogni volta che lo fa, l’umano stringe il collare a strozzo e fa male al cane. Pian piano, il cane (non volendo farsi male), smetterà di abbaiare, dato che la minaccia di essere strozzato è sempre dietro l’angolo.

Abbiamo risolto il problema? No. Abbiamo solo tamponato la manifestazione del problema. Il problema potrebbe essere l’insicurezza che gli causano gli altri cani. Ogni volta che ne vede uno vuole allontanarlo, e per farlo abbaia. Il sentimento di insicurezza resterà, ma gli avremo bloccato la manifestazione esteriore senza curarci minimamente del problema che stava alla base. Ciò causerà frustrazione e ansia, e il cane potrà scegliere due strade (entrambe pessime):

  1. Cambiare il modo in cui manifesta il disagio: ringhiare, saltare, scappare, mordere il guinzaglio
  2. Smettere di dare avvertimenti e passare direttamente all’attacco se qualcosa lo turba

3 – Rovina la relazione cane-uomo

La conseguenza più grave di una punizione è che il rapporto fra chi la subisce e chi la infligge è decisamente rovinato. Per recuperare e “farsi perdonare” servirà parecchio tempo, specie se le punizioni sono continue e totalmente immotivate dal punto di vista del cane (e di Zampefelici). Nei casi più gravi o con cani particolarmente sensibili, non sempre sarà possibile recuperare un rapporto.

Un cane che viene punito ripetutamente da qualcuno, impara che non ci si può fidare di quella persona di quella persona. Nasce un conflitto al guinzaglio e si trasferisce inspiegabilmente al rosicchiamento dei mobili di casa. Questo è il motivo per cui, nel lavoro di un educatore, per ricercare le cause di un comportamento indesiderato bisogna andare ad analizzare tutto il contesto in cui il cane vive e le dinamiche delle sue giornate.

Inoltre, agli occhi del vostro cane, poco importa se siete voi stessi a punirlo o “l’addestratore” da cui l’avete portato. Presto o tardi, la fiducia nel genere umano non potrà che essere definitivamente compromessa.


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