Adottare un cucciolo troppo presto

Se mettiamo da parte gli innumerevoli errori che si possono commettere con l’arrivo del primo cucciolo in casa, esistono anche delle ragioni oggettive che possono condizionare il carattere e il comportamento del cane per gli anni a venire. Adottare un cucciolo quando non è “pronto”, sottrae importanti insegnamenti che la madre o i suoi fratellini stessi gli avrebbero dato.

Ci sono occasioni in cui a causa di eventi imprevedibili (morte della madre, o cuccioli abbandonati in un canile), ci si trova forzatamente a dover gestire dei cuccioli alla scoperta del mondo. Altre volte però, allevatori senza scrupoli, o importatori di cani dai paesi dell’est, vendono dei cuccioli con poco più di 30 giorni di vita, a discapito delle future famiglie che li accoglieranno.

E’ bene informarsi: le fasi di sviluppo del cane

Sia che si tratti di un allevamento o un canile, è importante che abbiate una quasi assoluta certezza dell’età del cucciolo. Un veterinario sarà in grado di dirvi approssimativamente quanti giorni di vita ha il cucciolo. Se sono meno di 60, fate le vostre valutazioni.

Un cucciolo attraversa diverse fasi di sviluppo, fondamentali per una sua crescita equilibrata:

  • Fase neonatale  (0 – 10 giorni): al cucciolo servono cibo e calore. Trascorre la maggior parte della sua giornata dormendo e succhiando il latte. la sua prerogativa unica è quella di crescere e la sua dipendenza dalla madre è completa. In questo periodo cresce molto velocemente, anche se il modello di comportamento resta sempre uguale.
  • Fase transitoria (10 – 20 giorni): schiude gli occhi, anche se non è in grado di vedere gli oggetti, e comincia muoversi avanti e dietro. C’è un generale miglioramento delle capacità percettive, dato da una profonda maturazione neuro-sensoriale. Sente i suoni ma non è in grado di stabilirne la fonte. Già in questa fase sarebbe appropriato che i cuccioli fossero manipolati dall’uomo, in modo da abituarsi al contatto. Il ritmo sonno-veglia cambia: il cucciolo dorme approssimativamente il 70% delle sue giornate. Il resto del tempo è dedicato, oltre all’alimentazione, ma anche ad un inizio di esplorazione del mondo esterno. Con i cosiddetti movimenti a stella, il cucciolo inizierà a esplorare l’ambiente prendendo sempre come punto di riferimento la madre, dalla quale tornerà immediatamente dopo ogni esplorazione. Ogni tentativo di allontanamento dalla madre è vissuto come una tortura. Agitazione e vocalizzi da parte della madre e dei cuccioli stessi. Se l’allontanamento perdura possono sopraggiungere disturbi del sonno e anoressia.
  • Fase della socializzazione (30 – 90 giorni): periodo fondamentale per il cucciolo che mette in pratica le diversi posizioni del corpo e la vocalizzazione, vedendo il loro effetto sulla madre e fratelli. Impara ad abbaiare e a mordere, e capirne l’effetto. Riceve anche una delle più importanti lezioni della vita, il significato della disciplina: la madre (o il padre se presente), insegnerà al cucciolo i limiti del gioco e non esiterà a intervenire anche duramente se il cucciolo ha superato i limiti. Guardate questo video per avere un idea del gioco di una madre con i cuccioli. E’ considerato il “periodo sensibile” per eccellenza. Già in questa fase si possono notare alcuni tratti temperamentali precoci. In questo periodo è importante fargli conoscere le cose che avranno un posto importante nella sua vita: il rumore della lavatrice, il motore dell’auto e i diversi suoni della città. Le capacità di concentrazione sono ancora basse, ma il cucciolo è già in grado di imparare e lo fa senza sosta. In questa periodo si passa anche da quella che viene definita “fase dell’effetto della paura”: ogni situazione negativa avrà per il cucciolo gravi conseguenze (la visita dal veterinario in questo periodo, fatta in modo errato, avrà un impatto negativo per il resto della sua vita). Correggere “incidenti” avvenuti in questo periodo comporterà un lungo lavoro con un professionista (educatore cinofilo).

Quando adottare un cucciolo

Il periodo migliore è dopo i due mesi. Un cucciolo adottato prima dei 60 giorni va incontro inevitabilmente ad alcune difficoltà che possono essere evitate:

  1. Il cane non ha ancora afferrato il concetto di “proprietà altrui”. Possibili futuri risse causate da incomprensioni fra adulti
  2. Concetto di “distanza di sicurezza” non perfettamente integrato. La madre o il padre in questo periodo “giocano” a non far avvicinare il cucciolo ad un oggetto ben preciso. Se il cucciolo supera la distanza di sicurezza, grossa sgridata in arrivo. In assenza di questo insegnamento avrete un possibile cane “isterico” che abbaia a qualsiasi cosa che si muova anche a centinaia di metri di distanza. In alcuni casi possono sorgere anche problemi di aggressività e mordacità verso animali e persone;

Questi sono solo alcuni dei tntissimi problemi a cui potreste andare incontro se adottate un cucciolo troppo presto. Se addirittura adottate prima dei 45 giorni il rischio più grande è quello di una socializzazione incompleta con i suoi simili.

Un cucciolo immerso in una famiglia umana a 35 giorni di vita mancherà di molti insegnamenti che i suoi fratellini gli avrebbero dato sul corretto modo di approcciarsi ad altri cani. Il risultato (se non saputo correggere) sarà un cane molto timido o molto aggressivo con altri cani o persone.

Casi particolari

A volte non si può proprio decidere. Ci si trova in una situazione di emergenza e l’unica cosa da fare è salvare il cucciolo. In questi casi occorre informarsi bene sui modi opportuni di socializzazione per aiutare il cane a crescere serenamente. Non esitate in questa fase a consultare un educatore cinofilo, che potrà aiutarvi a metterli in pratica.

Se invece avete la possibilità di scelta non adottate mai un cane con meno di 60 giorni. L’allevatore di turno non esiterà a rassicurarvi sulla socializzazione già avvenuta del cane e magari vi proporrà anche uno sconto sul prezzo se lo state acquistando.  Fate dietro-front e andate da un’altra parte.


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