E’ accaduto a Napoli nella chiesa di San Giuseppe a Chiaia, dove una giovane donna aveva il desiderio di includere il suo cane nel giorno più bello della sua vita, ma si è vista allontanare in modo decisamente poco garbato.
Includere il cane nel matrimonio
Si tratta di un’usanza che si sta diffondendo sempre di più in molte città italiane. Visto l’affetto smisurato che ci lega ai nostri cani, molte persone scelgono di includerli anche nel giorno del matrimonio. Sono sempre di più gli educatori e i dog sitter che offrono il servizio “dog-wedding”, offrendosi di accompagnare il cane in ogni momento di quel giorno speciale. Alcuni portano gli anelli legati sulla pettorina, altri stanno solo vicino agli sposi. Qualunque sia l’attività, l’idea di includerli è ciò importa maggiormente.
Non la pensa così don Franco Rapullino, parroco della chiesa di San Giuseppe: “Mi ha detto che era l’affetto più caro che aveva e che lo voleva con sé all’altare in un momento così importante della sua vita. “Non posso dire cosa ho risposto diciamo solo che dopo mi sono dovuto confessare. E non credo proprio che quelle persone torneranno nella mia chiesa. Non sono stato diplomatico nel dire no”.
Fortunato come un cane in chiesa
Per chi non conoscesse questo modo di dire, secondo il sito detti e proverbi significherebbe “Un modo ironico per dire che si è stati presi di mira dalla sfortuna. I cani non possono entrare in chiesa. In passato esisteva addirittura lo “scaccino”, che faceva uscire dalla chiesa i cani e i vagabondi.”
Noi di Zampefelici non siamo degli animalisti estremisti, non siamo tutti vegani e rispettiamo le autorità religiose; ma non siamo per nulla d’accordo con la scelta di Don Rapullino. Che male avrebbe fatto alla chiesa, un cane che accompagna il suo umano in un giorno speciale? Stiamo naturalmente parlando di un cane ben educato, a prescindere dall’aver fatto corsi di educazione o meno. Siamo sicuri che la ragazza in questione non avrebbe mai portato un cane con problemi di socializzazione in chiesa, come non l’avrebbe fatto in qualsiasi altro luogo pubblico e affollato.
Perchè allora questo diniego?
Papa Francesco e gli animali
La posizione di Papa Bergoglio negli confronti degli animali è stata più volte oggetto di critiche da parte degli animalisti. Non ci sorprende dunque che qualsiasi altro parroco abbia una posizione ostile nei confronti degli animali.
Papa Francesco nel corso dei lunghi mesi del suo pontificato si è espresso più volte nei confronti degli animali:
- Anche gli animali vanno in paradiso: perfetto. Affermazione rivoluzionaria che ci fa ben sperare. Un solo dubbio: li immagina in recinti fatti di nuvole anche li?
- Maledetto benessere, ci fa preferire un cane o un gatto a un figlio: secondo il papa ci sono molte famiglie che preferiscono avere un cane piuttosto che un figlio. Questa affermazione non prende in considerazione la disoccupazione alle stelle, il precariato, uomini di 30/35 anni che vivono ancora con mamma e papà. Non si tratta di preferire un cane ad un figlio, ma di non avere alcuna risorsa per mettere su famiglia.
- I cani o i gatti ci daranno affetto ma è un affetto ‘programmato’, non libero: questa proprio non la capiamo, ed è talmente lontana dalla nostra idea di vita con il cane che preferiamo non esprimerci
- Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti e ai cani, e poi lasciano senza aiuto la fame del vicino e della vicina? Abbiamo scritto un articolo dedicato a questa affermazione. Per leggerlo clicca qui.
Alla luce di queste affermazioni, stupisce la posizione del parroco? No.