Bufera sul canile di Palermo: la folla blocca la deportazione dei cani

Tutto è cominciato qualche mese fa, a fine 2016, quando il Comune con un ordinanza da brividi ha promesso 480 euro a chiunque volesse adottare un cane.

Secondo quanto spiegato dai dirigenti comunali, questa decisione sarebbe stata resa necessaria da improrogabili lavori da effettuare alla struttura, che sarebbero dovuti partire nel 2012, anno in cui venne aggiudicato il bando. Per consentire l’inizio dei lavori sarebbe dunque necessario svuotare le gabbie.

In un periodo di crisi nera, a chi non farebbero comodo quasi 500 euro? Che importa se non abbiamo spazio, se siamo tutti allergici ai cani, se non abbiamo mai avuto cani nella nostra vita? Me ne prendo 3, e avrò 1500 euro. Cosa ancora peggiore, si sono fatte avanti alcune “fantomatiche” associazioni animaliste, che si sono offerte di prendere 50/100 cani alla volta. Una vera e propria deportazione.

Adesso ci siamo. La deportazione è iniziata. Ma verso dove?

Che fine faranno i cani ospiti della struttura?

Circostanza agghiacciante: non viene resa nota la località dove verranno trasferiti i cani. Quello che si sa quasi per certo è che ad occuparsi del trasferimento sarà Chiara Notaristefano, fermata più volte in giro per l’Italia con furgoni carichi di cani trasportati in condizioni terribili (immagine qui sotto).

Chiara-Notari-Stefano

Il Comune assicura che, nonostante non sia rivelata la località di destinazione, i cani saranno ospitati in strutture adeguate alle loro esigenze. Questa affermazione è decisamente poco rassicurante, dato che da molti anni le associazioni animaliste, Edoardo Stoppa e volontari denunciano le condizioni terribili di detenzione dei cani al canile di Palermo.

Cani legati agli alberi, cuccioli stipati in gabbiette minuscole, cani adulti che vivono nel furgone utilizzato per effettuare i ricoveri, box di dimensioni ridicole e aree sgambo inesistenti.

Quale sarebbe il metro di paragone per definire “adeguate alle loro esigenze” le strutture? Forse il Canile di Palermo? E’ un aspetto molto preoccupante.

La situazione in queste ore

Da ieri mattina una folla di gente staziona davanti ai cancelli del canile di Palermo: volontari, associazioni animaliste, semplici cittadini amanti degli animali. L’obiettivo? Impedire che i furgoni carichi di cani varchino le soglie dei cancelli. Se riuscissero a uscire non ci sarebbe più alcuna speranza di ritrovare i cani o di accertarsi che le condizioni in cui verranno detenuti siano dignitose.

Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando parla di “atto criminale”, riferendosi al presunto episodio di danneggiamento dei furgoni del canile a cui sarebbero state tagliate le gomme. Queste le parole di Orlando: “Se qualcuno aveva dubbi, finalmente oggi tutto si è chiarito rispetto alla natura criminale di chi in questi mesi ha speculato sugli animali, sul lavoro e la buona fede di tanti volontari che hanno accudito i cani. Il gravissimo atto di danneggiamento dei mezzi comunali è per noi solo la conferma di quanto abbiamo già ribadito”.

Parole inutili e vuote di significato. Se c’è un responsabile di tutta questa situazione è proprio l’amministrazione comunale di Palermo, per aver lasciato per decenni il canile in una situazione che definire precaria è decisamente poco. Troppo facile accusare chi chiede il rispetto della dignità degli animali. Troppo facile sparare numeri a caso.

In queste ore il nostro pensiero va tutti i cittadini che sono davanti quei cancelli a protestare. Siamo moralmente al vostro fianco e non mancheremo di riportare ogni dettaglio utile a far luce su questa orribile vicenda. Coraggio!


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