Il cartello “attenti al cane” è assolutamente inutile
Con la sentenza 17133, depositata oggi, la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio una precedente assoluzione del proprietario di un cane, che qualche mese fa aveva morso un postino che si trovava all’interno della sua proprietà.
Quando la Cassazione “annulla con rinvio” vuol dire che ha stabilito che ci sia stata una decisione errata nel corso del processo ordinario, e la questione dovrà essere attentamente riesaminata nel corso di un nuovo processo.
Il Giudice di Pace di Palermo aveva assolto dall’accusa di lesioni personali, il proprietario di un cane che aveva morso il postino che era entrato nel vialetto di casa per consegnare una lettera. Il postino si era introdotto nella proprietà nonostante il cartello “attenti al cane” all’ingresso.
La Cassazione ha ritenuto invece che il proprietario abbia degli obblighi “che vanno adempiuti assicurando il cane ad un guinzaglio o ad una catena, ovvero custodendolo in una zona del giardino che non gli consentisse di avvicinarsi agli estranei o di scappare”. L’ingresso di un postino presso un’abitazione privata è una attività assolutamente ordinaria e prevedibile da parte del proprietario dell’animale, che non può ritenersi esentato da responsabilità per avere apposto un cartello con la scritta “attenti al cane”».
Il cane era sfuggito alla presa della figlia e ha iniziato a correre in direzione del postino che, nel frattempo, avanzava nel vialetto di casa in divisa fosforescente, casco in mano, e una mano tesa in avanti a porgere una lettera.
Pronuncia errata della Corte di Cassazione
Non abbiamo la pretesa di contraddire dei giudici molto esperti come quelli della Corte di Cassazione (sarà il nuovo giudizio a verificare nuovamente i fatti). Ci rimane però molto amaro in bocca per una pronuncia che a nostro avviso si rivelerà del tutto errata.
L’errore sta nel non avere alcuna conoscenza cinofila, e nel non aver chiesto il parere di un etologo, un veterinario comportamentalista, un istruttore, un educatore, ma mi verrebbe da dire anche di un semplice proprietario di cani.
E’ abbastanza evidente, infatti, che il comportamento del cane non avesse nulla di sbagliato. Vediamola dal punto di vista del cane: “un tizio vestito con colori strani si permette di entrare nella mia proprietà. Ha qualcosa in mano (un sasso enorme forse?). Si dirige verso i miei umani con il braccio teso, forse vuole attaccarli. E’ meglio intervenire prima che qualcuno si faccia male”.
Qualsiasi cane con un minimo di istinto territoriale avrebbe fatto altrettanto. Non è chiaro se il postino sia entrato dopo aver ricevuto il permesso dal proprietario, o sia entrato di sua spontanea volontà per consegnare la lettera. In questo secondo caso sarebbe un fatto abbastanza grave, perchè per molti cani difendere il proprio territorio e il proprio gruppo sociale da un attacco è una faccenda molto seria.
La Corte di Cassazione non può pretendere che si tengano i cani sempre legati o sempre in “appositi recinti”, nell’attesa che il postino arrivi, entri, e faccia il suo comodo. E’ diritto di ogni proprietario lasciare il cane libero nella sua proprietà.
E se morde attraverso le sbarre?
Un caso parzialmente diverso è quello in cui un cane morda un passante, il postino o un altro cane attraverso le sbarre del proprio giardino. Anche in questo caso l’istinto territoriale la fa da padrone, ma non è un buon motivo per far mordere chiunque passi di li.
In casi come questi il proprietario verrà sicuramente processato per “omessa custodia” e verosimilmente condannato penalmente in caso di lesioni personali gravi, oltre al risarcimento del danno patrimoniale e del danno morale.
Il fatto che il cane sia riuscito a far passare la testa per mordere qualcuno al di fuori del giardino, è considerata una colpa del proprietario per non aver custodito adeguatamente il proprio cane e pertanto perseguibile penalmente e civilmente.
Qualche tempo abbiamo affrontato in passato il tema del travagliato rapporto fra cani e postini in un altro articolo: Perchè il cane odia il postino?