
Palermo – Solo qualche giorno fa avevamo ripreso e pubblicato per i nostri lettori la notizia dell’arresto di Nino Spina, quarantacinquenne palermitano: agli arresti domiciliari il signore dei cuccioli di Palermo.
A distanza di pochissimo tempo, eccoci tornare sull’argomento: la vicenda ha infatti avuto nuovi sviluppi, di certo non gradevoli per l’interessato.
L’uomo infatti è stato condotto in carcere e dunque ha perso la possibilità di poter scontare la detenzione presso la propria abitazione.
Questo è successo perchè ha più volte violato i vari provvedimenti a suo carico, continuando imperterrito nelle sue attività davvero molto poco limpide.
Anche in questi giorni, in barba alla risonanza mediatica della storia, Spina si è “regolarmente” recato nel centro di Palermo, con dei poveri cuccioli di cane al seguito.
In particolare nell’ultimo periodo stazionava a Piazza Verdi, davanti a uno dei monumenti simbolo del capoluogo siciliano: il Teatro Massimo.
Inoltre l’uomo dialogava con l’esterno tramite un account e una pagina Facebook ed è stato trovato in possesso di un telefono cellulare, dal quale poteva tranquillamente intrattenere altri rapporti.
Così gli agenti del commissariato Zisa di Palermo hanno eseguito l’aggravamento della misura cautelare, conducendo l’uomo presso il carcere Pagliarelli, dove adesso è detenuto.
Dove Nino Spina aveva detto di risiedere, gli agenti hanno trovato una terrazza con un box abusivo, al suo interno oltre 20 cani in condizioni di detenzione davvero pessime, e senza alcun documento o certificazione, da quanto riportato da diverse testate giornalistiche. Adesso i cani sono stati sequestrati ed affidati affinché vengano curati e resi disponibili per l’adozione.
Varie associazioni animaliste e liberi cittadini chiedevano da tempo a gran voce l’intervento delle autorità, per far luce sull’attività dell’uomo, sulla provenienza di questi cuccioli affidati a chiunque, senza alcun tipo di controllo.
L’uomo è già pregiudicato e più volte accusato di maltrattamento, adesso resta da capire quali saranno le evoluzioni della vicenda, se effettivamente rimarrà in carcere e per quanto tempo, nella speranza che gli venga definitivamente impedito svolgere attività poco trasparenti con degli esseri viventi indifesi.