L’epilessia e l’attacco Epilettico nel Cane

Qualche tempo fa abbiamo parlato di malattie che colpiscono uomo e cane indistintamente, fra cui: tumori, demenza senile, diabete, problemi cardiaci e appunto l’epilessia. Oggi parleremo di quest’ultima, analizzando le cause (quando ce ne sono), i sintomi pre-crisi e la terapia normalmente prescritta.

Il cane che soffre di epilessia

Dal punto di vista medico, l’epilessia è un disturbo neurologico cronico, causato da un’attività cerebrale alterata o anomala. Questa condizione comporta spasmi muscolari incontrollati e involontari, molto spesso associati a perdita di coscienza.

Si distingue in:

  • Idiopatica: cause ignote (genetiche o ereditarie)
  • Secondaria: può essere causata ad esempio da un tumore al cervello o un ictus

Si tende spesso a usare il termine convulsioni come un sinonimo di epilessia, ma in realtà non si tratta esattamente della stessa cosa. L’epilessia è per la precisione una condizione neurologica caratterizzata da convulsioni ricorrenti, ma non associata a patologie intracraniche progressive.

Cause degli attacchi epilettici

A causare le convulsioni possono essere diversi fattori, ma non per questo viene diagnosticata subito l’epilessia. Tossine e disordini metabolici, ad esempio, possono causarle, così come ipoglicemia, epatopatia (malattie del fegato), disordini elettrolitici e via dicendo.

Fra le cause più frequenti troviamo anche malformazioni congenite, malattie infiammatorie come la meningoencefalite, emorragie o infarti.

Non sempre è agevole invece andare a ricercare la causa esatta dell’epilessia. Come dicevamo prima può trattarsi di cause genetiche non ben identificate (e viene definita idiopatica o primaria), o in alternativa potrebbe essere il risultato di un danno cerebrale (in questi casi si parla anche di epilessia acquisita).

Sintomi dell’attacco epilettico nel cane

E’ piuttosto importante riconoscere i sintomi che ci danno un chiaro indizio di un attacco imminente. Chi ha assistito a crisi convulsive sa bene che non è un spettacolo piacevole, e molto spesso si ha la tendenza a farsi prendere dal panico e dalla disperazione.

Spesso la crisi vera e propria viene preceduta da fase che è chiamata aura. Durante questo periodo pre-crisi si presentano alcuni segnali e campanelli di allarme. Il cane appare stordito, confuso, disorientato. Qualcuno perde l’equilibrio e cade a terra irrigidendo tutti i muscoli. Questo è naturalmente solo un anticipo di ciò che accadrà successivamente.

E’ stato notato come gli attacchi si verifichino con maggiore frequenza di notte o al mattino presto, in situazioni in cui il cane è a riposo.

E’ probabile inoltre che siano parecchi i cani che soffrono di crisi convulsive o di epilessia all’insaputa dei loro umani. Se la crisi si verifica infatti in loro assenza, in alcuni casi è difficile rendersi conto che sia avvenuta. In Italia, si stima che il 4% dei cani soffrano di questa patologia.

Diagnosi e Terapia dell’epilessia nel Cane

Diagnosticare l’epilessia può essere molto complicato in alcuni casi. Moltissime cause possono provocare crisi convulsive, il che vuol dire che per arrivare a una diagnosi bisognerà fare parecchi esami di controllo. Non solo: se si tratta di epilessia idiopatica, tutti gli esami potrebbero risultare perfetti (emocromo, biochimico completo, test per le malattie da zecche, elettroforesi e via dicendo).

La terapia prescitta normalmente prevede farmaci antiepilettici, come il fenobarbital, il bromuro di potassio ed il diazepam. Questi farmaci non curano la patologia, per la quale non c’è rimedio, ma servono a far diminuire, in frequenza ed in intensità, gli attacchi.

Se l’epilessia si manifesta prima dei due anni di vita, il cane con molta probabilità risponderà bene alle terapie farmacologiche. In alcuni casi sarà necessario modificare il dosaggio gradualmente, per adeguarlo alle necessità del cane.

Consigli utili

Come dicevamo prima, assistere ad una crisi convulsiva non è una passeggiata. E’ facile farsi prendere dal panico, ma gridare e agitarsi non serve a molto. Una crisi dura in media 2 minuti, durante i quali dovremo cercare di evitare che si faccia del male sbattendo contro mobili, spigoli o altro, ed evitare che gli cada qualcosa addosso.

Se ci accorgessimo per tempo di una crisi imminente, la cosa migliore da fare è preparare un cuscino morbido, abbassare le luci e creare un ambiente tranquillo.

Se avete altri cani allontanateli temporaneamente, perchè non capendo cosa sta succedendo potrebbero agitarsi a dismisura.

Se siete insieme a qualcun’altro chiedetegli di filmare la crisi con il cellulare. Sarà importante poi mostrarla al veterinario per verificarne la tipologia e soprattutto la durata. Come dicevamo, normalmente non dovrebbe superare i due minuti.

Una volta finita la crisi il cane potrebbe essere confuso e disorientato. In alcuni casi potrebbe essere colpito da cecità temporanea che poi gradualmente andrà via senza alcun intervento.

I tempi di recupero variano da pochi minuti a 24 ore, ed è essenziale consultare un veterinario per iniziare (se del caso) una terapia farmacologica.

Non sempre, infatti, si interviene con i farmaci antiepilettici. Nel caso in cui le crisi siano molto rare (una al mese), si preferisce non somministrare nulla.  Si tratta infatti di farmaci piuttosto pesanti per il fegato e che una volta iniziati non possono essere interrotti, pena la riacutizzazione delle crisi.


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