Esperimento: umano-imbroglia-cane
Per rispondere a questa domanda un gruppo di geni incompresi giapponesi hanno effettuato un esperimento scientifico di alta tecnologia sul comportamento del cane. Akiko Takaoka e il suo team dell’università di Kyoto hanno preso 34 cani, e li hanno sottoposti al seguente esperimento suddiviso in tre fasi:
- Prima fase: il cane posto di fronte a due contenitori, in uno dei quali era nascosto un pezzo di cibo. Un umano gli indicava il contenitore giusto e il cane trovava il premio.
- Seconda fase: un umano diverso dalla prima fase, mostra il contenuto dei due contenitori al cane. Abbassa i contenitori e punta il dito sul contenitore vuoto, incitando il cane a cercare in quella direzione.
- Terza fase: viene ripetuta la prima fase in modo identico
Secondo i risultati pubblicati il cane è in grado di capire se l’umano sta cercando di imbrogliarlo, ed è in grado di discriminare gli umani affidabili da quelli che non lo sono. Nella fase tre infatti, molti cani si sono rifiutati di collaborare.
Vi sembra tutto una scherzo? Lo studio potete trovarlo a questo link (in inglese): Do dogs follow behavioral cues from an unreliable human?
Ci voleva un esperimento?
La prima cosa che mi viene da pensare è questa. Era veramente necessario un esperimento per arrivare a queste conclusioni? Credo che tutti proprietari di almeno un cane nella loro vita, sappiano perfettamente che il cane sa distinguere se lo stiamo imbrogliando. Basti pensare a quando lo chiamiamo per fare il bagnetto, con tono normale per non farci scoprire, e lui “misteriosamente” non solo non risponde al richiamo, ma si dirige dall’altra parte della casa.
Considerazioni
Prima di tutto non sappiamo nulla di questi 34 cani ed è un informazione piuttosto rilevante. Se si trattasse di cani che vivono in famiglia o al contrario in un canile, la differenza sarebbe notevole. Un cane di un canile potrebbe essere stato spaventato semplicemente dal contenitore (oggetto nuovo a cui non è abituato).
E’ piuttosto evidente tra l’altro (a noi, ma non ai giapponesi forse), che il cane avesse già fiutato il cibo sotto il contenitore ancor prima che l’umano puntasse in quella direzione. la validità e l’opportunità di questo esperimento restano dubbie.
Se nella fase due alcuni cani hanno seguito l’umano che puntava verso il contenitore vuoto, è probabilmente perchè si stavano chiedendo:
“Cosa vuoi che faccia? Giochiamo col contenitore vuoto? Perchè non giochiamo invece con quello qui accanto con il cibo?”
Se nella fase tre, alcuni cani si sono rifiutati di seguire le indicazioni dell’umano, non è perchè avessero perso fiducia per via dell’imbroglio, ma perchè se avessero avuto il dono della parola avrebbero detto:
“Senti io non ci capisco niente… fammi capire che vuoi”.
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