Il cane dominante

Nel video che vedete qui sopra (in inglese, ma il contenuto tradotto è riportato nel resto dell’articolo), David Mech, un americano esperto in lupi che ha coniato per la prima volta il termine “maschio alpha”, spiega il suo punto di vista sulla dominanza. Rispetto agli studi fatti negli anni 70′ molti passi avanti sono stati fatti, ma purtroppo molta gente continua a equivocare il concetto di dominanza 

La parola “dominanza” o l’espressione “cane-dominante“, sono forse le più abusate o usate impropriamente nel mondo cinofilo. Il cane passa per primo dalle porte? E’ dominante. Fa il bullo con gli altri cani al parco? E’ dominante. Ringhia? E’ dominante. Morde? E’ dominante. Monta un suo simile o la gamba del proprietario? E’ dominante.

La questione è particolarmente complessa e cercheremo di spiegarla in modo comprensibile e più semplice possibile.

David Mech e il lupo “alpha”

Per sua stessa ammissione, David Mech ammette di essere il responsabile dell’uso improprio che si fa al giorno d’oggi del concetto di dominanza. Nel 1970 sulla base degli studi dell’epoca e avvalendosi anche degli studi di altri scienziati, David Mech coniò per la prima volta l’espressione maschio alpha, ovvero il capobranco di un gruppo sociale che viveva in una determinata zona.

Molti anni dopo (nel 2008), lo stesso Mech tornò sui suoi passi affermando quanto segue:

“…In realtà io stesso ho una grossa fetta di responsabilità nell’utilizzo improprio del termine “alfa” quando si parla di lupi… nel 1970 ho pubblicato un libro (circa 110.000 copie vendute) nel quale definivo “alfa” i lupi che si trovano in cima alla scala gerarchica del branco. L’ho fatto perché queste erano le conoscenze scientifiche dell’epoca… ma da quel momento abbiamo fatto grandi passi avanti ed acquisito nuove informazioni! Parlare di maschio alpha non è poi così corretto.”

Il guaio purtroppo era combinato. Dal 1970 ad oggi, molti educatori, istruttori, ma anche comuni proprietari di cani, hanno interpretato il pensiero di Mech nel modo errato, cercando di raggiungere la posizione di capobranco con qualsiasi metodo.

Nelle osservazioni di Mech degli anni 70′, i lupi conquistavano la leadership con la forza, e c’è perfino chi ha costruito un impero su questo modo di pensare: Cesar Millan.

Il passo indietro di Mech non è servito a molto:

“Nella maggior parte dei casi, l’uso del termine alpha per descrivere i lupi capobranco non è corretto, perchè implica che i lupi si siano confrontati ferocemente per arrivare in cima alla piramide gerarchica del branco.

Quello che accade invece, è che raggiungono tale posizione semplicemente accoppiandosi con un membro del sesso opposto, con il quale generano una prole che andrà a formare il resto del branco. In questo modo diventano i leader naturali… proprio come una coppia di umani che mettono su famiglia.

Invece di usare il termine “alfa”, cioè, anziché dire “maschio alfa” o “femmina alfa”, è più corretto definire i lupi di tale rango “maschio riproduttore” e “femmina riproduttrice”… oppure “mamma lupa” e “padre lupo” e non c’è proprio nulla che stoni in queste definizioni: sono senz’altro migliori del termine “alfa”, più precise e più adeguate.”

Altri studi più recenti

Oltre al “pentimento” di Mech, altri studi hanno contribuito nel tempo a stravolgere quello che per molti anni è stato insegnato come uno dei fondamenti del rapporto cane-uomo: l’uso della violenza per arrivare alla leadership.

Negli ultimi anni, Michele Minunno, un veterinario/istruttore che ha studiato gruppi di cani semiselvatici e randagi, osservandoli per mesi nei loro comportamenti naturali, ha contribuito a mettere in chiaro alcune cose: la leadership esiste ma non implica violenza.

Secondo Minunno, un leader naturale non richiede la sottomissione degli altri, perché questi hanno rispetto per il leader e si sottomettono spontaneamente. Un leader naturale ha una personalità specifica ed è capace di dare informazioni e fare le scelte giuste. Un cane che deve dimostrare qualcosa o è un leader inesperto e non viene riconosciuto come tale oppure non è portato a fare il leader.

Sottomissione vs Relazione

Un aspetto particolarmente importante ma spesso ignorato, è che la dominanza implica una relazione. Non ha alcun senso parlare di dominanza fra cani appena conosciuti che non appartengono allo stesso gruppo. Questa è la ragione per la quale definire “dominante” un cane che fa il bullo con un altro in area cani è decisamente inappropriato.

In caso di reazione aggressiva di un cane nei confronti di un suo simile, non basta quindi definirlo “dominante”. I motivi che lo spingono a comportarsi in quel modo potrebbero essere milioni, come ad esempio: mancata socializzazione, territorialità, possessività. Se non c’è relazione, e non c’è un gruppo sociale, non può esistere alcuna leadership. 

Se volete approfondire la questione della leadership vi consiglio di leggere questo articolo: Come essere un punto di riferimento per il cane 


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