Come approcciarsi ad un cane timido

Abbiamo parlato varie volte di cani fobici, che hanno paura di ogni oggetto in movimento, o semplicemente timidi nei confronti degli estranei. Ma se per caso ci trovassimo noi ad essere “l’estraneo”, sapremmo come comportarci?

E’ sorprendente e alle volte sconcertante, la mancanza assoluta di tatto nei confronti di un cane che manifesta chiaramente la propria intenzione di non essere toccato. Se fatto notare, l’umano risponderà una frase del tipo: “.. ho 7 cani, so come comportarmi”, oppure “ho cani da una vita”, e il pensiero che viene subito in mente è: mi dispiace per i tuoi 7 cani e tutti i cani della tua vita.

Il primo approccio

Un cane che ha paura del mondo è forse una delle sfide più difficili anche per un educatore cinofilo. Bisogna trovare le chiavi giuste, fare le richieste giuste e relazionarsi in modo impeccabile. Per riuscire in una simile impresa è indispensabile osservare il cane molto attentamente, per capire le ragioni del suo disagio.

Come fare per accarezzarlo se non gradisce il contatto? Semplice: non accarezzarlo. Rispettare la volontà del cane di non essere accarezzato. Se si allontana quando cerchiamo un contatto fisico, ha le orecchie basse, fugge, il corpo schiacciato al pavimento e molti altri segnali, la cosa migliore che possiamo fare e non tentare nessun approccio nei suoi confronti.

Con molta pazienza possiamo piuttosto rimanere immobili e aspettare che sia lui a venire da noi. Non è però neanche questo il momento di mettergli le mani addosso. Il fatto che sia venuto da voi, non vuol dire automaticamente che vuole essere toccato. Potrebbe essere venuto semplicemente per annusare meglio gli odori che avete addosso, ma scappare via al primo accenno di contatto.

Mai forzarlo ad un contatto, mai chiuderlo in un angolo senza vie d’uscita. Anche il cane più sottomesso del mondo, messo alle strette, non esiterà a difendersi con i denti contro un pericolo che lui ritiene molto grave.

La confidenza

Procediamo quindi per piccoli traguardi, piccole vittorie. Se abbiamo l’opportunità di incontrarlo varie volte, accontentiamoci di piccoli passi avanti che faremo nel corso del tempo. Se incontriamo un cane “timido” una sola volta, la cosa migliore che possiamo fare è non cercare alcun contatto e farci gli affari nostri.

Con il passare dei giorni è probabile che il cane inizi a ridurre la distanza quando ci troviamo nella stessa stanza con lui. Il fatto di non averlo toccato fino ad ora, gioca a nostro favore: il cane sa, infatti, che abbiamo saputo leggere il suo timore, e abbiamo rispettato la sua scelta.

La cosa importante è procedere per micro-passi. Mai forzare i tempi. Quando sarà pronto per un contatto sarà lui a farcelo capire, ed è proprio in quel momento che dovremo accarezzarlo nei punti giusti.

Zone calde e zone fredde

Quando accarezziamo un cane (ammesso che lui sia d’accordo), è importante ricordare la distinzione fra zone calde e zone fredde, ovvero:

  • Le zone fredde sono quelle zone nelle quali un cane preferisce essere toccato. Quante volte abbiamo visto un estraneo mettere la mano sulla testa del nostro cane per una carezzina? Anche se il cane non ha reagito male, ciò non vuol dire che abbia apprezzato questo tipo di contatto. Le zone fredde (sotto il mento, il petto, l’addome e la fine della groppa vicino alla coda su tutte), sono delle zone gradite per un contatto. Prima di azzardarci ad accarezzare il “posteriore” però, assicuriamoci di essere in confidenza con il cane e che si fidi di noi.
  • Le zone calde al contrario provocano in linea generale un certo fastidio. La testa, le zampe, la coda su tutte, non dovrebbero essere toccate, a meno che non sia il nostro cane o abbiamo almeno molta confidenza con lui.

Ne abbiamo parlato in un articolo completo che trovate a questo link: Dove accarezzare un cane?


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