Santa Firmina (AR) – Era il 28 Ottobre dl 2013, quando Pato, un Bouledogue Francese, si è allontanato da casa sua per giocare insieme al suo “fratellino” Asso, un Jack Russell.
Quando i proprietari si sono accorti della fuga hanno immediatamente cominciato a cercare i due cani: Asso è stato ritrovato poco dopo, non lontano da casa, mentre Pato è scomparso nel nulla.
Da quel momento ha avuto inizio un incessante tam tam: in un primo momento sul territorio: volantini, cartelloni pubblicitari e persino un Apecar con una gigantografia del cane.
Purtroppo nessuna notizia del Bouledogue, allora il ricorso ad internet: quotidiani online, appelli nei forum e soprattutto Facebook: grazie al social infatti la fotografia del povero Pato ha fatto il giro d’Italia. Inoltre la famiglia ha deciso di offrire una ricompensa di 2.000€ a chiunque fosse riuscito a portare il cane a casa sano e salvo.
Da quel giorno di Ottobre sono passate settimane, mesi, anni, senza sviluppi e senza nessuna felice notizia per i proprietari di Pato.
Fino al 2 Maggio 2016, quando un volontario del rifugio di Portici, in provincia di Napoli, ha notato un cane che dormiva su di un materasso abbandonato al bordo della strada. Pensando ad uno smarrimento o ad un abbandono, questa brava persona lo ha preso e portato presso una struttura veterinaria dove, grazie al microchip, è stato possibile rintracciare subito la famiglia aretina di Pato.
Per noi questo diventa un giorno rosso nel calendario, siamo felicissimi e siamo già in macchina per andarcelo a riprendere. Adesso vogliamo incontrare il suo salvatore lo ha trovato lungo la carreggiata visibilmente denutrito, si è fatto avvicinare e l’ha portato in un rifugio vicino, lì la ASL locale ha controllato il microchip che corrisponde a quello di Pato. Ma già dalle foto e dai video mandati lo avevamo riconosciuto»
Laura - Proprietaria di Pato al quotidiano La Nazione
Di certo come abbia fatto Pato ad arrivare alla provincia di Napoli dalla provincia di Arezzo (circa 400km) rimane un mistero, probabilmente impossibile da risolvere fino in fondo.
Quello che importa davvero però è che adesso Pato ha potuto ritrovare la sua famiglia e la sua casa, seppure dopo oltre due anni e mezzo. E se questo è successo è perché il volontario ha saputo esattamente cosa fare quando ha trovato l’animale: a tal proposito se tu non sapresti come comportarti, leggi Ho trovato un cane, cosa devo fare?