Il mio cane è testardo?
Nella relazione cane-uomo qualche regola ci vuole. Non arriveremmo mai al punto di ridurre il nostro cane a un fenomeno da baraccone o cane da circo, ma chiunque dovrebbe prendere il tempo di insegnare al cane il minimo indispensabile.
Alcune volte però, da un giorno all’altro, il cane sembra non ascoltarci più del tutto. A meno che non sia in età adolescenziale, il problema potrebbe essere un altro. Alcuni pensano:
“Magari è diventato un po’ sordo con il passare degli anni”.
In realtà il problema per cui dovete ripetere “seduto… seduto… seduto… seduto” e aspettare la quarta volta perchè si segga, è questo: nel corso del tempo il cane avrà imparato il modo sbagliato di interpretare un comando che gli avete dato.
Una carrellata di comandi
Diciamoci la verità, l’abbiamo fatto quasi tutti. Ripetere ossessivamente una parola con la speranza che il comportamento venga eseguito.
Inizialmente eravamo partiti bene: una parola associata a una nostra richiesta. Poi immediatamente dopo l’impazienza e la frustrazione prendono il sopravvento e senza accorgercene abbiamo ripetuto il comando 6-7 volte.
In realtà è bene chiedersi se il cane abbia associato a dovere la parola all’azione, e soprattutto se quello che gli stiamo chiedendo è ragionevole. Mi spiego meglio: se chiediamo al cane di sedersi mentre è circondato da altri cani appena arrivati che lo odorano per conoscerlo, è piuttosto normale che non lo faccia.
Per fortuna però un modo per risolvere il problema c’è.
Come fare
Se abbiamo inavvertitamente insegnato al cane che, ad esempio, deve sedersi al terzo “seduto”, dirlo solo una volta potrebbe non essere più sufficiente. Diciamo che per assurdo succederà quanto segue.
Quando pronunciamo la parola “seduto” il cane penserà qualcosa del genere: “ok.. questo è uno.. aspetto che lo dica altre due volte e poi mi devo sedere.” Questo principio vale per ogni parola che vogliamo associare ad una azione: seduto, terra, vieni, lascia, etc…
Per correggere il problema dobbiamo fare un passo indietro rispetto allo stadio attuale. Scegliamo un ambiente familiare e tranquillo, e coinvolgiamolo per darci la sua attenzione. Una volta interessato, proviamo a insegnare nuovamente ogni singola parola che vogliamo associare ad una azione, ma questa volta ripetiamola una sola volta, dando al cane un margine di tempo per recepire l’informazione.
Ricompensate ogni qual volta esegue l’azione richiesta con il metodo che volete: possono essere snack, coccole, giochi o qualsiasi altra cosa susciti il suo interesse.
In alcuni casi potrebbe essere addirittura necessario cambiare la parola. Ad esempio, al posto di “seduto” possiamo associare “siediti”, o al posto di “vieni” scegliamo “torna”. Il concetto è abbastanza semplice, ma armatevi di pazienza perché in alcuni casi potrebbe essere un lavoro che richiede un po’ di tempo.