Boston (USA) – Quante volte ci si interroga sull’eventualità di voler più bene ad un animale, nella fattispecie ad un cane, rispetto ad una persona?
Il senso di uno studio condotto dall’Università di Boston, negli Stati Uniti, è stato proprio quello di indagare, per provare a rispondere scientificamente ad una domanda.
Tutta una questione di empatia: come vedremo dagli esiti del test, tutto si basa sull’empatia che riusciamo ad avere con gli altri esseri viventi, siano essi bambini o cuccioli, umani o cani anziani.
Come si è svolto lo studio
Lo studio, pubblicato sulla rivista Society & Animals, ha preso in esame un campione di 240 persone, a cui sono stati sottoposti alcuni articoli di giornale, inventati ad insaputa dei partecipanti, che parlavano di incidenti e violenze.
Gli sfortunati protagonisti di queste storie di dolore erano:
- Bambini
- Cuccioli
- Persone adulte
- Cani adulti
- Persone anziane
- Cani anziani
Dopo aver letto gli articoli, i partecipanti sono stati invitati a rispondere a questionari e fare test con l’obiettivo di conoscere il loro grado di empatia rispetto alla vittima.
I risultati dell’esperimento
La prima ipotesi di partenza è stata presto confermata: la vulnerabilità è un fattore chiave: non è risultata tanto importante la specie quanto l’essere indifesi, dato che i livelli maggiori di sofferenza si riscontrano dopo aver letto di violenze su bambini, cani adulti e cuccioli indistintamente.
In generale l’unico caso di maggiore empatia nei confronti dell’uomo rispetto al cane si ha se messi a confronto cani anziani e bambini.
Questo è probabilmente dovuto alla tendenza di molte persone ad umanizzare ogni comportamento ed ogni animale, compresi i cani.
Si può volere più bene a un cane che a una persona?
Questo studio è un’ulteriore conferma che oggi il cane è visto come un membro della famiglia, spesso si gioisce e si soffre per l’animale esattamente come si fa per gli esseri umani.
Questo implica che riuscendo a sviluppare lo stesso grado o un maggiore grado di empatia con l’animale rispetto all’uomo, non c’è nulla di strano a voler bene di conseguenza, anche se risulta chiaro come questo non riguardi tutte le persone.
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