
La comunicazione con il cane è uno degli aspetti più complicati per noi esseri umani. Ci piacerebbe poter spiegare a voce le nostre intenzioni, i nostri sentimenti e le nostre richieste, ma (s)fortunatamente il cane non ha dimestichezza con le parole, e dovremo arrangiarci per fargli capire in altro modo ciò che vogliamo comunicare.
Uno degli errori più frequenti nella comunicazione cane-uomo, consiste nel premiare involontariamente dei comportamenti sbagliati, instaurando in questo modo un meccanismo per il quale il cane crede di aver fatto la cosa giusta, e ripeterà il comportamento in futuro. In alcuni casi è sufficiente smettere di rinforzare quel comportamento per estinguerlo del tutto. Facciamo degli esempi per capirci meglio.
Il cane sbaglia? Lo coccolo
Ecco alcune situazioni tipo in cui si verifica quanto detto sopra (non imitate questi comportamenti):
- Il cane salta addosso perché contento del mio rientro: gli faccio una carezzina, poi lo butto giù e gli urlo “NOO! Non si salta addosso”. Dove sta l’errore? La carezzina. Se a me piace che il cane mi salti addosso, va benissimo così. Continuerà a farlo. Se al contrario mi piacerebbe estinguere questo comportamento, devo assolutamente evitare di premiarlo quando lo fa. La carezzina in questo caso è esattamente quello il cane che stava cercando di ottenere.
- Elemosina da tavola: altro tipico esempio di comportamento rinforzato dall’umano. Se non vogliamo essere stalkerati mentre siamo a tavola, dobbiamo assolutamente evitare di dare anche solo una briciola mentre siamo seduti. Non vale dire “Dai… solo un volta“, o “Dai.. è il suo compleanno…“, o “Dai, solo oggi che è Natale“. Lui non sa che è il suo compleanno o Natale. L’unica sua certezza è che stare a fissare gli umani mentre mangiano è conveniente. Ogni tanto “piove” cibo dal nulla. Quasi quasi sto a fissarli mentre mangiano per tutto il resto della mia vita.
- Il cane abbaia e lo accarezzo: per frequenza forse questo è l’esempio più diffuso. Capita spesso infatti di vedere cani abbaiare al vento (o direttamente in faccia padrone) e ricevere in cambio una carezzina di rassicurazione. Sbagliato. Il cane assocerà abbaio come un forsennato = ottengo attenzioni/carezze. Se stiamo cercando di addestrre un cane da guardia con metodi casalinghi potrebbe addirittura funzionare.
Come comportarsi
Se tutto quello che fa il cane non vi causa nessun fastidio, continuate pure così. Ho avuto una cliente che mi ha chiesto recentemente di insegnare al suo cane a saltargli addosso, perché le faceva piacere essere accolta in questo modo al rientro. Poco importa. Ognuno di noi ha un personalissimo rapporto con il proprio cane e deve gestirlo autonomamente.
Se però ci sono alcuni comportamenti che non vi piacciono e vi piacerebbe estinguere, provate a interrogarvi per prima cosa se avete premiato o rinforzato in alcun modo quel comportamento. Stiamo parlando naturalmente di premi involontari, dato che non credo che qualcuno posso volontariamente insegnare al cane a elemosinare cibo da tavola.
Fate molta attenzione a ciò che il cane considera come “premio” o rinforzo: può essere veramente qualsiasi cosa. Non deve trattarsi necessariamente di cibo o carezze. A volte basta solo un vostro sguardo (dopo che non lo consideravate da qualche ora perché impegnati in altro): avere ottenuto la vostra attenzione è una ricompensa sufficiente. Facciamo un esempio per spiegare meglio quest’ultimo concetto.
Siete in casa, e state lavorando al pc. Passano 2-3 ore, e il cane decide che è arrivato il momento di giocare un po’. Abbaia, ma non lo guardate. Sbuffa, ma non lo guardate. Insegue una mosca, ma non lo guardate. Inizia a mangiare il tappeto persiano e TAAAC, vi alzate di botto e andate verso di lui: “No no no no, questo non si mangia… meno male che sono arrivata in tempo, non l’hai ancora mangiato. Va bene, dai, faccio un pausa dal lavoro, giochiamo un po'”. A questo punto l’unico commento possibile è la faccina allibita di whatsapp.
In questa occasione il cane avrà imparato che iniziare a mangiare un tappeto persiano vi fa alzare il sedere dalla sedia per iniziare a giocare con lui. Chissà che non ci provi una prossima volta (sicuramente), magari mentre siete fuori per qualche ora…