Si conclude, probabilmente almeno per quel che riguarda l’aspetto mediatico, la tristissima vicenda che ha visto un giovane morire ed un cane essere accusato di omicidio, salvo poi essere scagionato dall’autopsia.
Anche noi abbiamo raccontato la vicenda, con due articoli: il primo, all’indomani della tragica scomparsa di Davide Lobue Torino: Educatore cinofilo ucciso da un cane?
Il secondo, quando il medico legale ha dichiarato che la morte è avvenuta per cause naturali: L’educatore non è stato ucciso dal cane. L’autopsia toglie ogni dubbio.
Ripercorriamo in breve l’accaduto:
Daniele Conte, proprietario di Sid, un Bull Terrier con problemi comportamentali, chiede all’amico ed educatore cinofilo Davide Lobue di occuparsi del cane durante la sua assenza di un giorno. L’educatore, che seguiva già Sid, accetta.
Appena arrivato dal cane ha un malore e muore. Sid comincia a strattonarlo, lacerando felpa e maglietta e provocando alcune piccole ferite al corpo esanime.
L’abbaiare incessante attira l’attenzione, ma quando arrivano i soccorsi non c’è nulla da fare oltre a constatare il decesso.
In un primo momento il cane viene accusato di aver ucciso il ragazzo, molti giornali parlano di un corpo dilaniato. noi abbiamo preferito usare il beneficio del dubbio. Con l’autopsia si è poi chiarito tutto: Sid non ha alcuna responsabilità, Davide è stato ucciso da un malore.
Dopo la vicenda, il cane è stato trattenuto per dieci giorni presso il canile di Settimo, per osservarne il comportamento e capire se si trattasse effettivamente di un cane aggressivo.
Sid non ha mostrato evidentemente alcuna propensione alla violenza gratuita, dunque è stato possibile riconsegnarlo al suo umano, Daniele Conte, che lo ha riportato nella loro casa di Monteu da Po.
A darne notizia è lo stesso daniele, con un post pubblico su Facebook:
Finalmente posso contare su di te ora, le poche e significative parole che associa alla foto del ricongiungimento. Sotto al post chiedono come stia il cane, e Daniele risponde che sta bene.
Si conclude così una vicenda triste.