Questo articolo è rivolto a tutti quelli che hanno intenzione di fare accoppiare la propria cagnetta (o anche il maschio) per fare una cucciolata. E’ rivolto principalmente ai possessori di meticci, ma è un discorso che riguarda anche i cani di razza (a meno che non siate degli allevatori).
Se avete l’impressione che state per leggere il tipico articolo “I canili sono pieni, non fate cucciolate!” è perchè è esattamente quello che faremo, ma vogliamo andare a fondo alla questione.
I motivi per cui si fa accoppiare qualunque cane
Le ragioni sono sempre le stesse. Noi umani sembriamo fatti in sequenza da un catena di montaggio. (Quasi) tutti uguali.
- Voglio perpetrare la stirpe/avere un figlio del mia cagnolina
- Ho già trovato chi prenderà i cuccioli/li troverò dopo il parto
- Voglio dare la gioia della maternità alla mia pelosetta
- Se non si accoppia almeno una volta si ammala, me l’hanno detto
- Sterilizzare è contro natura
Questi sono solo 5 motivi, frequentissimi, per i quali si decide di far accoppiare un cane. Ce ne sono molti altri, perché la fantasia umana non ha limiti nell’inventare le peggiori scuse per mettere al mondo altri cani. L’uomo resta sempre al centro di tutto.
1 – Perpetrare a stirpe
Questa è forse una delle più frequenti. L’idea di avere un discendente del proprio cane è un desiderio comune a molti. Poco importa che abbia una lussazione della rotula, o il diabete, o la sindrome di cushing (tutte patologie ereditarie). Ammettiamo anche che sia un’idea valida avere un discendente del proprio cane. Quanti ne terreste? Uno? E degli altri 5-6-7 cuccioli che ne fate? Chi li prende?
2 – Ho già trovato chi prenderà i cuccioli/li troverò dopo il parto
Se siete così ingenui da pensare che sia un impresa facile trovare adozione ad un cucciolo mi dispiace parecchio. Se invece “pensate” di aver già trovato le persone adatte mette in conto che la stragrande maggioranza farà un passo indietro al momento decisivo, dicendovi frasi del tipo: “ho scoperto di essere allergico”, “non è il momento adatto”, “ne ho preso un altro proprio l’altro giorno”, “pensiamo di cambiare casa e non ci starebbe in quella nuova”, e via dicendo.
Anche se i possibili adottanti fossero tutti vostri parenti (zii, cugini, fratelli, sorelle), sappiate che i canili sono realmente pieni di cani abbandonati dallo zio di qualcuno, dal cugino di qualcuno, dal fratello di qualcuno.
3 – Voglio dare la gioia della maternità alla mia pelosetta
Si tratta di un concetto prettamente umano, che non si adatta affatto al pensiero dei cani. Nessun cane nasce con l’istinto materno/paterno, e ancora di meno gli viene “voglia” guardando le cucciolate degli altri. L’istinto materno si sviluppa subito dopo il parto con l’ingestione della placenta. Fino a quel momento la cagna non ha (quasi) idea di cosa gli stia succedendo e segue l’istinto. Qualcosa nel suo cervellino le dice che deve iniziare a preparare un giaciglio per il parto, ma non sa esattamente cosa aspettarsi.
Dopo aver partorito una prima volta invece si. A quel punto qualcosa cambia in lei, e potrebbe mostrare atteggiamenti protettivi nei confronti dei cuccioli di altre, essendo passata da quella esperienza. Ma è proprio quel punto che viene sterilizzata, perchè (si sa…) basta farla accoppiare una volta nella vita…
4 – Se non si accoppia almeno una volta si ammala, me l’hanno detto
La cosa molto grave è che questa convinzione sia molto radicata, ma assolutamente FALSA. Dal punto di vista medico, una gravidanza o nessuna, non fa alcuna differenza. Se avesse più gravidanze (e non una sola) allora si potrebbe avere una funzione protettiva dei tumori dell’apparato genitale, ma allo stesso tempo si sottoporrebbe la cagna ad uno stress enorme. Il rischio di patologie può essere eliminato del tutto ricorrendo alla sterilizzazione, se solo molta gente non pensasse che è contro natura.
5 – Sterilizzare è contro natura
Proviamo, per gioco, a fare un piccolo elenco di cose contro natura che caratterizzano la vita dei nostri cani (ma che non ci scandalizzano più di tanto):
- passeggiare al guinzaglio
- mangiare da una ciotola
- mangiare croccantini
- mangiare cibo cotto da qualcun’altro
- viaggiare in auto
- dormire in un appartamento al 9°piano
- prendere un ascensore per arrivarci
- indossare un collare/pettorina
- convivere con un gatto
- convivere con cani che non si sarebbe mai scelto in natura
- stare in un recinto chiamato “area cani”
- avere qualcuno alle spalle che raccoglie i suoi escrementi appena fatti
- eseguire un comportamento a comando
- etc etc.
L’elenco potrebbe andare avanti all’infinito, basti pensare alla quotidianità dei nostri cani. Ma forse sottovalutiamo la cosa più importante. L’elemento che più di tutti dovrebbe essere apostrofato come contro natura: stare in un canile. Stare in un canile è contro natura.